Pedofilia, l’inchiesta travolge un prete.

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Pedofilia, l'inchiesta travolge un prete

Il religioso straniero guida la parrocchia di un paese a nord della Ciociaria


Un sospetto che pesa come un macigno sulle sue spalle. Coperte dall'abito talare. Il sospetto si chiama pedofilia: il sacerdote è accusato dalla procura di Frosinone di violenza sessuale a danno di minori. Sul registro degli indagati è finito un religioso, non di nazionalità italiana, alla guida di una parrocchia di un paese a nord della provincia. L'indagine è partita qualche mese fa e, ieri, è arrivata al capolinea. Il sostituto procuratore Tonino Di Bona, titolare del fascicolo, ha chiuso la fase preliminare. E ieri la polizia ha notificato al sacerdote l'avviso di chiusura indagini.

L'indagato ha venti giorni per difendersi, presentando in procura una memoria o chiedendo di essere interrogato dal magistrato. Trascorso tale termine, se non verranno alla luce elementi nuovi a favore della difesa, il pm chiederà il rinvio a giudizio. Sarà poi il gip a decidere se il prete dovrà essere giudicato in aula per violenza sessuale.

La vicenda ricostruita dalla procura (in base agli elementi raccolti dalla squadra mobile del capoluogo) ha per scenario la realtà sommersa degli istituti che ospitano bambini e adolescenti senza famiglia. Da qui sono partite le segnalazioni dei presunti episodi di pedofilia. Il parroco, secondo le accuse, avrebbe abusato sessualmente di ragazzini che gli istituti (soprattutto della zona della Capitale) gli affidavano.

Quattro i casi contestati nell'avviso di chiusura indagini, collocati negli ultimi due anni. Presunte vittime: ragazzini tra dieci e tredici anni. Che avrebbero avuto "incontri ravvicinati" con il parroco. Episodi rimasti nell' ombra per settimane, fino a quando le confindenze tra adolescenti non sono finite alle orecchie dei dirigenti delle case d'accoglienza, che hanno segnalato il fatto alla polizia. E' iniziata l'indagine, nel fascicolo sono finite anche le dichiarazioni delle presunte piccole vittime degli abusi.

Assistiti da psicologi, hanno raccontato agli investigatori del vice questore Cristiano Tatarelli le loro giornate in compagnia del religioso. Le testimonianze lascerebbero poco spazio al dubbio.

Il parroco ha fornito la sua versione (assistito dall'avvocato Vitalone del foro romano) al giudice titolare dell'inchiesta. Nessun contatto di tipo sessuale, solo incontri per permettere a ragazzi meno fortunati di trascorrere qualche giornata diversa dalla routine dell'istituto. Questa la tesi del sacerdote, che probabilmente chiederà di essere ascoltato di nuovo.





adam on mercoledì 21 gennaio 2004 - 09:52:43